"I consultori familiari in questi quarant’anni si sono posti a fianco delle famiglie con l’attitudine del buon samaritano, aiutandole ad attraversare le numerose sfide che hanno contrassegnato l’attuale cambiamento d’epoca."

«Sostenuti dalle Chiese locali e collegati con gli altri organismi della pastorale familiare, sorgano a livello diocesano, o almeno interdiocesano, o regionale, consultori familiari professionalmente validi e di sicura ispirazione cattolica».

Da questo invito del 1975 dei vescovi italiani nasceva, il 16 aprile 1978, la Confederazione dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana.

Copertina Il consultorio che serveOggi, a 40 anni di distanza, la CFC pubblica il libro "Il Consultorio che serve. Accogliere e accompagnare la famiglia" per ricostruire la propria storia, i bisogni a cui ha cercato di rispondere nei diversi decenni e come abbia accompagnato la riflessione attorno al ruolo e alle funzioni dei consultori cristiani nella società italiana.

Il testo fa riferimento ai documenti conservati presso l’archivio della Confederazione e a 35 interviste a testimoni privilegiati effettuate nel 2018.

Uno di loro ricorda la mobilitazione sorta del mondo cattolico dopo l’appello dei vescovi: «Madre Chiesa mi aveva chiesto questo impegno: si individuava un prete sensibile, con cui si cercava di immaginare possibili collaboratori, dall’ambito medico a quello legale, dal consulente familiare a sostenitori del consultorio».

Aggiunge un altro testimone: «Eravamo nel pieno del clima post-conciliare, in cui il laicato era sollecitato a intervenire nella società».

Il contesto storico degli anni Settanta emerge tra le prime pagine: la crisi dell’unitarietà politica dei cattolici, la legge sul divorzio del ’70 e il referendum del ’74, il decentramento amministrativo con l’istituzione delle Regioni e la costruzione del welfare moderno (asili nidi, servizio sanitario nazionale, la legge 405 del ’75 sui consultori pubblici), la legge 194 sull’interruzione di gravidanza nel ’78 e il referendum dell’81.

È questo il periodo in cui la Confederazione inizia a prendere forma, con i primi delegati regionali riuniti a Roma presso l’Istituto Ravasco, a pochi metri dalla Basilica di San Pietro, in «un ambiente cenacolare, con pasti semplici e ruoli precisi».

Due figure sono centrali in quella che il testo definisce “la fase pionieristica”: la presidente Ines Boffardi, deputata democristiana ligure che era stata l’anima della legge 405 e che sarà alla guida della Confederazione fino al 1992; don Dionigi Tettamanzi, nominato assistente ecclesiastico dalla Cei e che svolse tale ruolo «con affetto, familiarità e umiltà nonostante le straordinarie competenze».

Gli anni Ottanta sono segnati dalla ricerca identitaria dei consultori, dagli interrogativi legati alla crescita irregolare nelle diverse regioni e dalla definizione delle funzioni della Confederazione. Il punto di arrivo di questa riflessione è individuato dalla pubblicazione del sussidio della Cei I consultori familiari sul territorio e nella comunità (1991) e del Direttorio di Pastorale Familiare per la Chiesa in Italia (1993).

Intanto «la creatura nacque, crebbe e si sviluppò», disse padre Angelo Serra, il genetista del Policlinico Gemelli che dalla Commissione scientifica passò alla guida della Confederazione dal 1992 al 1998. Dopo di lui seguirono Giovanni Maria Solinas, Goffredo Grassani, Domenico Simeone e don Edoardo Algeri.

Il testo "Il consultorio che serve" prova a delineare, per ciascun periodo, i temi al centro del dibattito tra i consultori cattolici, dall’accreditamento al rinnovo delle cariche, dalla spinta verso la ricerca scientifica alla revisione dello Statuto, fino alle novità introdotte dalla “Chiesa in uscita” di Papa Francesco.

E ancora: gli assistenti ecclesiastici (Lino Ciccone, Giancarlo Grandis, Gianni Ballarin, Edoardo Algeri, Mario Camborata), l’importante apporto delle Commissioni, gli incontri con il Papa e con il presidente della Repubblica Ciampi (2002), il legame con la Cei, la partecipazione agli Incontri mondiale delle famiglie di Milano e Philadelphia, l’evoluzione del “cammino di fratellanza” con l’Ucipem e la collaborazione con altri organismi associativi.

Un intero capitolo è dedicato a un tratto che accomuna i 40 anni, l’esigenza di formazione permanente: dallo slancio del sacerdote maltese don Charles Vella al dibattito attorno alla figura del consulente familiare, dalle specificità regionali alle linee guida nazionali, tra convegni, seminari, corsi di formazione, esercizi spirituali e le XXI edizioni della Scuola Permanente Residenziale di Formazione per Operatori Consultoriali (700 attestati, 900 partecipanti).

Anche alla rivista Consultori Familiari Oggi è dedicato un approfondimento: nata nel 1993 per volere di Padre Serra, sostituisce il bollettino informativo ad uso interno, a lungo curato da Tettamanzi, e segna un salto di qualità della Confederazione. Durante le successive direzioni (Michele Corsi, Luigi De Pinto, Domenico Simeone, Luigi Pati, Livia Cadei) prosegue l’evoluzione in rivista scientifica, peer reviewed, con contributi internazionali.

Infine, l’ultimo capitolo del libro raccoglie una scheda per Federazione regionale, compilata da ciascun presidente, per indicare le principali caratteristiche, i punti di svolta nella storia, le principali domande a cui prova a rispondere nel presente e le sfide dei prossimi anni.

Una Confederazione, insomma, che fa memoria del proprio passato per rinnovarsi guardando al futuro. Con la consapevolezza di avere «ancora molta strada da fare», come scrive nell’Introduzione il presidente don Edoardo Algeri: «Può essere anche una strada qualche volta in salita. Ma non può non essere percorsa. È il nostro modo di essere testimoni di Gesù risorto e di ridare speranza a tante persone e a tante famiglie. È lo stile con cui vogliamo stare dentro le pieghe di questo mondo e prenderci cura di tante famiglie, a servizio del Regno di Dio».


Confederazione Italiana dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana (testo di Stefano Pasta).

Il consultorio che serve. Accogliere ed accompagnare la famiglia.

Ancora, Milano 2018, pp. 136, € 13

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